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INTERVISTA AL CONSOLE BIELORUSSO IN SARDEGNA GIUSEPPE CARBONI

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A cura di Andrea Fais
 
 

1.   Da quanti anni è attivo il Consolato Onorario della Repubblica di Bielorussia in Sardegna e quali sono i suoi compiti principali sul territorio isolano?

Il Consolato Onorario della Repubblica di Belarus in Cagliari con circoscrizione consolare in tutto il territorio della Regione Autonoma della Sardegna è attivo dal 2007, il mandato è stato poi rinnovato l’anno scorso al termine della sua scadenza quinquennale per altri 5 anni. Il Consolato si occupa di prestare assistenza ai cittadini bielorussi presenti nel territorio della circoscrizione consolare, di favorire i rapporti fra la Bielorussia e la Sardegna in tutti i settori di reciproco interesse, di stimolare i contatti istituzionali ai vari i livelli. In tutte queste attività  è fondamentale il sostegno delle migliaia di famiglie sarde che con grande amore, in questi ultimi vent’anni, hanno accolto i bambini bielorussi nell’ambito del Progetto Chernobyl e che sono state promotrici  di una vera e propria diplomazia popolare dal basso capace di coinvolgere le istituzioni e il mondo del sociale, di allargare i rapporti oltre quelli – già intensi – solidaristici.

 

 

2.Quali sono le iniziative che più hanno caratterizzato i rapporti fra la Sardegna e la Bielorussia dall’inizio del lavoro del Consolato?

Fra le iniziative dall’alto valore simbolico, mi piace ricordare le visite nel 2008, 2010, 2012 di delegazioni giovanili e studentesche della provincia di Cagliari in Belarus. Nel 2008, per la prima volta nella storia dei rapporti diplomatici fra Italia e Bielorussia, un gruppo di bambini italiani provenienti dalla Sardegna, di età compresa fra gli 8 e i 12 anni è stato ospitato in Bielorussia presso il Centro Repubblicano di Istruzione Zubrionok. È stata una splendida occasione per apprezzare l’alto livello della rete delle colonie per l’infanzia di cui il Paese può andar fiero, ma ha anche messo in evidenza un nuovo livello di relazioni basate su vero e proprio scambio bilaterale, un partenariato basato sulla totale fiducia reciproca anche nel campo dell’infanzia.

Negli anni successivi, studenti delle scuole superiori e delle università della Sardegna hanno visitato la Belarus, le strutture scolastiche ed universitarie,  fatto conoscenza con coetanei del posto, incontrato diverse autorità e organizzazioni giovanili! Tanti persino i gruppi studenteschi bielorussi che hanno partecipato a viaggi formativi e di istruzione in Italia e in Sardegna grazie anche all’attiva collaborazione con l’Università di Cagliari. Svariate sono state le attività culturali che hanno visto protagonisti in Sardegna artisti bielorussi di primissimo livello: compagnie di danza e musica popolare, scrittori, attori, artisti delle più disparate discipline. Ma anche la Sardegna ha avuto l’occasione di farsi apprezzare dagli spettatori bielorussi: a titolo di esempio ricordo il grande successo avuto dai “Tenores di Mamoiada” e la premiere per la Bielorussia, lo scorso aprile, del film “Bellas Mariposas” del registra Salvatore Mereu: opera interamente ambientata a Cagliari, tratta dall’omonimo libro dell’autore sardo prematuramente scomparso Sergio Atzeni. Grazie al sostegno della LR 19/96 della Sardegna sulla cooperazione internazionale, opera a Minsk l’Ente di Formazione Professionale Sardegna Global. In questi anni di attività oltre 3.000 allievi hanno ricevuto una qualificazione, riqualificazione e perfezionamento professionale nel settore edile con livelli qualitativi che rispettano i parametri europei, e un inserimento lavorativo che rasenta il 100%, un successo che non ha eguali nel settore della cooperazione e che fanno dell’intervento sardo in Bielorussia una delle migliori esperienze di formazione e promozione italiane. Non meno importanti le intese istituzionali stipulate nel 2012: l’accordo di collaborazione fra Regione Sardegna e Regione di Minsk e quello fra l’Hi-Tech Park della Bielorussia e l’Ente Regionale Sardegna Ricerche.

 

 

3.Malgrado le sanzioni imposte dall’Unione Europea, l’interscambio economico e culturale tra alcuni singoli Paesi dell’Eurozona e la Bielorussia è molto dinamico. Cosa può dirci nel dettaglio dei rapporti tra l’Italia e il Paese che Lei rappresenta?

Non bisogna mai dimenticare il forte legame di amicizia e solidarietà che lega i nostri due popoli: negli anni successivi al disastro di Chernobyl oltre 500.000 bambini bielorussi sono stati ospitati da famiglie italiane. Questo significa che milioni di italiani e di bielorussi si conoscono direttamente, hanno un rapporto di amicizia e fiducia reciproca che non possono essere cancellate. Prima o poi si dovrà scrivere un libro che racconti questa bellissima storia di amicizia, fratellanza e amore. In relazione alla popolazione, la Bielorussia è il Paese dove è più diffusa la conoscenza della lingua italiana. Queste basi non possono non essere propedeutiche e favorevoli allo sviluppo di solidi rapporti a carattere anche economico proprio per le affinità che si sono costruite in questi anni. L’Italia è uno dei primi dieci partner commerciali della Repubblica di Belarus. Tra il 2011 e il 2012 le esportazioni bielorusse in Italia sono cresciute del 24,8% fino a 689,1 milioni di dollari, mentre quelle italiane in Bielorussia sono cresciute sino a 954,3 milioni di dollari. L’Italia fa parte dei Paesi più presenti in Bielorussia per numero di società miste e imprese a partecipazione straniera. Attualmente sono 193 le imprese partecipate dal capitale del nostro Paese. Le importazioni provenienti dalla Repubblica di Belarus riguardano soprattutto servizi di costruzione e di trasporto, mentre quelle italiane sono prevalentemente strumenti ad alta tecnologia, sostanze chimiche e medicinali.

 

 

4.Quali e quante sono allo stato odierno le prospettive di mercato più interessanti per le aziende italiane che volessero investire in Bielorussia?

In Bielorussia  il settore edilizio ha subito un vero e proprio successo economico arrivando ad occupare il 10% del PIL. Con il  passaggio della Repubblica di Belarus alla normativa europea nel settore edilizio, avvenuto il 1° gennaio 2010, sono state superate numerose barriere tecniche alla realizzazione di progetti d’investimento a partecipazione straniera. Portare la qualità e l’esperienza italiana in questo settore che sta cercando di adeguarsi ai parametri europei, mi sembra un investimento in grado di dare ottimi risultati.

La Bielorussia ha un grande deficit energetico a causa della mancanza di risorse naturali nel proprio territorio, è chiaro che il paese necessita di fonti d’energia alternativa in grado di sopperire almeno parzialmente alle importazioni. L’investimento nelle risorse energetiche rinnovabili e alternative può quindi essere visto con grande interesse dalle aziende italiane e dalle autorità locali, si tratta di un settore dalle potenzialità immense.

La Repubblica ha un ruolo attivo nei processi di integrazione internazionale: in particolare la nascita, varata il 1° gennaio 2010, dell’Unione doganale con la Russia e il Kazakistan, che dal  1° gennaio 2012 è andata ad un nuovo livello di cooperazione con la nascita dello Spazio Economico Comune (CES), apre scenari di grande importanza e molte opportunità per le aziende italiane che possono affacciarsi all’enorme mercato dello spazio comune avendo una base sicura e solida in Bielorussia.

 

 

5.Molti osservatori occidentali contestano al presidente Aleksandr Lukashenko indici di sviluppo democratico ancora troppo bassi rispetto ai parametri europei e nordamericani. Ma il sistema costituzionale e politico della Bielorussia è davvero in balìa del leaderismo oppure è la propaganda ostile al governo bielorusso a condizionare l’opinione pubblica?

Troppo spesso abbiamo dovuto ascoltare giudizi viziati da un doppio criterio che certo non depone a favore dell’autorevolezza e della credibilità dei loro autori. I sistemi istituzionali sono figli di una evoluzione storico-politica che non può non tener conto delle particolarità proprie di ciascuna nazione. La pretesa esportazione di modelli estranei al tessuto di un singolo Paese, sappiamo quali risultati deleteri abbia avuto, anche in questi anni recenti se non addirittura in questi giorni. L’art. 1 della Carta Costituzionale della Repubblica di Belarus afferma che “la Repubblica di Belarus è uno stato unitario, democratico di diritto e sociale”. Il forte orientamento sociale dello Stato Bielorusso è un dato di fatto che, certo, può dar fastidio ai cultori del darwinismo sociale ma che, a mio parere, è uno degli elementi che spiega la solidità del Paese e naturalmente attira le antipatie di chi ha sempre sostenuto l’ineluttabilità di certe ricette applicate in altri Paesi dopo lo scioglimento dell’URSS. Il sistema parlamentare, pur multipartitico, vede un forte criterio di rappresentatività diretta e territoriale, in parte conseguenza anche di un sistema elettorale che è marcatamente maggioritario – con collegi uninominali – e un numero considerevole di candidature non partitiche, che nascono nei collettivi di lavoro e nelle organizzazioni sociali e culturali. Il sistema fortemente presidenziale è una specifica comune a molti Paesi dell’area e non certo un’esclusiva bielorussa. Inoltre, il sistema istituzionale classico (presidenza, governo, parlamento) è  affiancato dai periodici Congressi Generali del Popolo Bielorusso, strumento di partecipazione e di democrazia dal basso finalizzato a dibattere e stabilire gli obiettivi macropolitici e macroeconomici dello Stato e della comunità nel suo complesso nel medio periodo. La Bielorussia, quindi, è un paese un po’ più complesso di come in maniera semplicistica lo dipingono certe campagne di stampa ostili che periodicamente attraversano i mezzi d’informazione. La Bielorussia rappresenta il ponte fra Oriente e Occidente, culla di pacifica convivenza e fattiva collaborazione fra Ortodossia e Cattolicesimo: la cultura del dialogo e della convivenza è una caratteristica intrinseca del carattere del popolo bielorusso. La Bielorussia è un Paese che ha sempre aspirato a vivere pacificamento al suo interno e con i suoi vicini, e la storia sta lì a dimostrarlo. Ecco perché sono convinto che la propensione al dialogo e al rispetto reciproco, presente non solo nel carattere profondo del suo popolo, ma anche nella politica statale di questo Paese, sarà vincente e sconfiggerà i nemici del dialogo e i cultori della retorica antibielorussa.

 

 

6.Ad un turista italiano che volesse visitare la Bielorussia quali località e siti culturali consiglierebbe?

E’ un paese che ha delle risorse naturalistiche di inestimabile valore: il polmone verde dell’Europa con le sue foreste primordiali, ma anche una delle più grandi riserve di acqua dolce con i suoi infiniti fiumi e laghi. Il Parco Nazionale  di Belovezhskaya Pushcha, dove è ancora possibile vedere il bisonte europeo, rappresenta una delle tappe obbligatorie per chi vuole vivere una occasione unica di contatto con la natura incontaminata. Ma sono tanti gli angoli pittoreschi anche non lontano dalla capitale Minsk dove è possibile godersi paesaggi naturali di una bellezza unica in cui fiumi, laghi e foreste si uniscono a formare un dipinto dai colori scintillanti. Chi ama l’arte non può certo rinunciare ad una visita a Vitebsk, la città di Marc Chagall dove è possibile visitare la casa museo dell’artista del quale pochi conoscono le radici bielorusse. Ma i contatti fra Italia e Bielorussia sono antichi e profondi e così a Nesvizh sarà possibile ammirare il bellissimo complesso progettato dall’architetto italiano Bernardoni, quando signora di questi luoghi era la duchessa italiana Bona Sforza. Il Castello di Mir è un altro gioiello che non può essere trascurato. Coloro che sono appassionati alla storia più recente troveranno le testimonianze della Grande Guerra Patriottica e della resistenza bielorussa all’occupazione nazifascista, una resistenza di popolo che fu determinante per la vittoria e la libertà di tutta l’Europa e che costò la vita a quasi un terzo della popolazione: la Fortezza di Brest, il Complesso Monumentale di Khatyn (che ricorda gli oltre 800 villaggi bielorussi bruciati insieme ai loro abitanti dall’invasore tedesco), il Museo della Grande Guerra Patriottica, sono tutte tappe di un viaggio nella storia che troppo spesso si vuole dimenticare e cancellare se non addirittura riscrivere.

La Bielorussia è anche cultura con i suoi splendidi spettacoli di danza e musica popolare, ma chi si trovasse a Minsk non deve perdere l’occasione per assistere ad uno spettacolo del Balletto Nazionale di Stato, uno dei più prestigiosi di tutta l’area ex sovietica, dove allo spettacolo in sé si aggiunge la possibilità di vedere un pubblico fatto di famiglie con bambini, di giovani, studenti a riprova che si tratta di una espressione artistica a carattere autenticamente popolare.

La Bielorussia, affascinante d’estate dove domina il verde dei prati e dei boschi e il blu dei suoi fiumi e laghi, e fiabesca d’inverno con le sue infinite distese di neve e le superfici ghiacciate. Un paese quindi che va vissuto nelle sue diverse e pur sempre affascinanti stagioni.

 

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